Le cartoline dei ragazzi di Non Sono Emergenza diventano un libro e un video
“È accaduta una cosa straordinaria: abbiamo ricevuto un messaggio dal futuro. I ragazzi che nei mesi scorsi hanno partecipato alla campagna “Non Sono Emergenza”, inviando una cartolina a loro stessi da grandi, ci hanno contattato dall’anno 2035. A distanza di 10 anni dall’invio delle cartoline, i ragazzi – diventati adulti – si sono ritrovati in una grande chat virtuale per raccontarsi come stanno, dove sono, cosa fanno e quali traguardi hanno raggiunto.”
Inizia così il libretto creato dall’artista Claudio Beorchia, che ha trasformato in una chat proveniente dal futuro, le cartoline a loro stessi da grandi, scritte dai ragazzi e le ragazze che hanno partecipato alla campagna “Non Sono Emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile.
“Riempiamo la realtà con i vostri sogni”. Con questo messaggio la campagna ha invitato ragazze e ragazzi a compilare una “cartolina speciale” da inviare a loro stessi da grandi: un’idea nata proprio da un confronto con un gruppo di adolescenti coinvolti nella campagna.
Così, in questi mesi abbiamo ricevuto oltre 600 cartoline, cartacee e virtuali, che hanno risposto alle domande: “Quali sogni ti auguri di aver realizzato? Quali preoccupazioni o paure speri di aver superato?”. (È ancora possibile compilare le cartoline tramite la sezione dedicata sul sito.)
Claudio Beorchia, artista interdisciplinare, ha lavorato su questo insieme di contenuti pieni di speranza verso il futuro, trasformandoli in un libretto e in un video dal titolo “Nessuna Paura, Sono un Uragano”: un lavoro che è stato presentato a Roma il 3 aprile durante l’incontro di avvio delle 51 iniziative selezionate con il Bando BenEssere promosso da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volte a favorire il benessere psicologico e sociale degli adolescenti.
L’artista ha commentato così il suo lavoro: “Quando ho avuto accesso alle cartoline inviate dai ragazzi nell’ambito della campagna “Non Sono Emergenza”, mi sono ritrovato davanti un mosaico eterogeneo di testi, in cui si incastravano sogni e desideri, progetti e aspettative, dubbi e paure. Anche se i ragazzi avevano scritto le cartoline individualmente, spingendosi in contributi molto personali, era come se in quell’insieme di testi si celasse il filo di un’ampia narrazione collettiva, di una brulicante conversazione corale.”